Ma prima mi presento: sono Chiara (su IG mi trovate come @nourishyouroots), dottoressa in biologia della nutrizione e sto approfondendo i miei studi frequentando la magistrale in Nutrition and functional foods.
In questo articolo parleremo di alimentazione sostenibile e per entrare più nel concreto mi riferirò ad una delle tredici “Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana” del CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria).
Il concetto di sostenibilità è stato inserito nel direttivo del CREA nel 2018, con l’obiettivo di integrare uno stile di vita alimentare corretto a delle produzioni agricole rispettose dell’ambiente, il tutto avendo come fine ultimo la salute e il benessere di tutti.
Una dieta sostenibile
Attivare una dieta sostenibile permette di:Partiamo da un concetto semplice:
Non può esistere una salute del consumatore senza la protezione dell’ambiente e della sua biodiversità.
L’attuale produzione di alimenti ha un enorme impatto sull’ambiente poiché genera molteplici effetti dannosi.
Il sistema alimentare attuale sta causando la riduzione della biodiversità e un sempre maggiore inquinamento dovute alle emissioni di gas ad effetto serra. Tali conseguenze vanno sommate all’impatto dell’intero ciclo di produzione di tali prodotti: il loro imballaggio, i conseguenti rifiuti, il trasporto degli alimenti nelle loro destinazioni, gli enormi scarti alimentari.
Le ultimi dati FAO testimoniano infatti che un terzo di tutto il cibo prodotto venga sprecato.
Sono tutti dati di cui dovremmo tener conto per poter fare scelte alimentari consapevoli, massimizzando la qualità nutrizionale dell’alimento e riducendo al minimo gli sprechi.
Ma come passare ad un'alimentazione sostenibile?
Come sempre, il primo passo è informarsi.
Conoscere l’impatto ambientale del cibo di cui ci nutriamo potrebbe rappresentare un primo step verso un’alimentazione più sostenibile. Certo, sapere quanto impattiamo non è sempre facile ma fortunatamente la tecnologia viene in nostro aiuto.
Sul sito www.mioecomenu.it è possibile calcolare il proprio impatto con un semplice clic!
Puoi iniziare a calcolare quello dei dai tuoi alimenti preferiti, per poi estendere la ricerca.
Certo, tra il dire e fare c’è di mezzo il mare e per questo voglio lasciarti 6 consigli per poter iniziare sin da ora il tuo percorso verso un’alimentazione più sana e sostenibile.
Preparati, stai per diventare un consumatore consapevole.
Allaccia le cinture. Ti stiamo per dare 6 consigli per un'alimentazione più sostenibile.
1. Verifica sempre l’origine dei prodotti che compri,
che siano cibi freschi o surgelati. Inizia ad entrare nell’ottica che qualsiasi cosa, prima di arrivare sui banchi del supermercato, compie un tragitto al quale corrispondono emissioni di CO2 e sfruttamento di risorse.
2. A tal proposito: scegli prodotti locali e di stagione.
Siamo abituati a trovare le zucchine tutto l’anno, ma siamo sicuri che sia un ortaggio che cresce ogni mese sul nostro suolo? La risposta è NO!
3. Non è tutto oro ciò che luccica: spesso purtroppo è plastica.
Fai attenzione al packaging dei prodotti che acquisti. Cerca di preferire i prodotti confezionati con materiale compostabile (o se proprio riciclabile). Ultimamente si stanno diffondendo negozi che vendono prodotti sfusi e senza imballaggi da poter inserire direttamente in una bellissima e sostenibile lunch box come la nostra per poter portare i tuoi piatti preferiti dove vuoi.
>> Aggiungi il set di posate in bambù da portare sempre con te, e il gioco è fatto. Addio plastica!
4. Ridurre il consumo di carne,
senza necessariamente privarsene, non solo è in linea con una sana alimentazione, ma può indurre le industrie alimentari a fare scelte più sostenibili. Ricordiamoci che siamo noi consumatori a stabilire le tendenze del mercato alimentare con le nostre scelte quotidiane, non il contrario!
5. Fai attenzione anche alla stagionalità del pesce:
se hai la fortuna di abitare vicino alla costa potresti recarti al mercato del pesce locale e scegliere ciò che è stato pescato proprio quel giorno. In caso contrario, il mio consiglio è quello di verificare sempre la disponibilità del pescato del nostro Mediterraneo in base alla stagione.
6. e ultimo: Riducigli sprechi.
Sembra banale ma non lo è! Hai mai pensato a quanto può essere salvifico riutilizzare gli scarti (come la buccia di banana) per creare nuove ricette speciali? Massimo Bottura lo fa già, prova a prendere ispirazione dalla pagina @foodforsoul_it e dai spazio alla tua creatività
Per ora è tutto, il resto del lavoro lo faranno la tua curiosità e la tua spinta morale. Forse la cosa più complicata sarà riuscire a trovare la motivazione.
Un consiglio da amica greener? Cerca questa energia negli altri: toccare con mano la passione e l’amore che le piccole imprese agricole e locali mettono nel valorizzare i propri prodotti ti sarà molto d’aiuto. Sono certa che così facendo non esiterai a iniziare questo percorso.
*articolo scritto da Chiara Carrara